Morte ai cristiani, viva l’Islam La linea di Graziani in Etiopia

«Se incontri un serpente puoi pure lasciarlo passare, se incontri un Amhara schiacciagli la testa». Il viceré d’Etiopia Rodolfo Graziani lo suggerisce al colonnello Giuseppe Malta, inviato nell’area di Jimma a dare una lezione agli ortodossi etiopi. È un proverbio arabo, spiega. E lui pensa che, per ingraziarsi le popolazioni islamiche di etnia Oromo, sia «opportuno liquidare senz’altro tutti gli Amhara» cristiani che «le colonne incontrino sulla strada perché l’opera di persuasione su di essi sarà sempre sterile». È il novembre del 1936. Mancano tre mesi alle bombe di due guerriglieri eritrei che il 19 febbraio successivo, ad Addis Abeba, gli lasceranno nel corpo 350 schegge e lo spingeranno a scatenare per rappresaglia una carneficina con migliaia di morti. Ma tra gli inquieti cristiani etiopi e gli islamici il maresciallo ha già chiaro da che parte stare.

Sorgente: Morte ai cristiani, viva l’Islam La linea di Graziani in Etiopia – Corriere della Sera